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La figura di Diotima emblematicamente appare come il corpo politico del pensiero femminile sull'orizzonte della cultura occidentale e getta il suo sguardo privilegiato sul mondo. Tra visibilità e invisibilità, si staglia così il Movimento delle donne, che può e deve essere protagonista del presente. Grazie alle fondate e documentate ricostruzioni qui proposte (da Saffo alla maternità di Maria, da Olympe de Gouges a Carla Lonzi, fino al pensiero di Simone Weil e di Arendt), la passione filosofica femminile si fa sostanza politica e, nel nome e nella pratica della libertà femminile, porta tutti i segni del suo vissuto fin dalle origini. Quasi a specchio riflettente, il disegno, dialogante con le posizioni, le questioni e le circostanze che lo hanno espresso, permette di porre una prima cornice al quadro, spesso frammentato o circoscritto, della soggettività femminile in relazione e ancora in fermento continuo per un'autodeterminazione personale e politica, mai così scontata.